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Bambini piccoli: quando il colore degli occhi diventa definitivo

Di In Occhio alla Salute Il 20 gennaio 2016


Pochi mesi dopo essere venuto al mondo, ogni bambino, maschio o femmina che sia, è sottoposto alle interminabili sedute di quella che sembra essere l’attività sportiva preferita dai neo papà e dalle neo mamme di mezzo mondo: indovinare la tonalità definitiva dello sguardo del pupo, sapendo che l’azzurro celestiale delle sue iridi potrebbe essere, molto spesso, soltanto una mera e pia illusione. Il colore degli occhi è, infatti, suscettibile di cambiamenti fino ai sei mesi di vita del bambino: prima di questo momento la pigmentazione è solo temporanea e quindi non indicativa di come appariranno in futuro.

Per noi popoli affacciati sul Mediterraneo, soprattutto, è facile mostrare una predilezione per occhi di colore chiaro rispetto ad una tonalità più scura, maggiormente diffusa. Al di là dei gusti personali, però, esiste una spiegazione scientifica atta a motivare tale determinazione.
Innanzitutto, non dimentichiamo le leggi sull’ereditarietà del patrimonio cromosomico: quelli che i genitori trasmettono ai propri figli sono i cosiddetti geni “dominanti”, che si impongono sulle varianti “recessive”: il gene degli occhi azzurri è recessivo, infatti, rispetto a quello degli occhi scuri, in quanto, forse, più resistenti e meno sensibili alla luce. Per cui, se un genitore avrà gli occhi neri e l’altro azzurri o verdi, il loro bambino avrà più probabilità di possedere degli occhi scuri, salvo eccezioni.

Tuttavia, come si diceva all’inizio, la colorazione definitiva si evidenzierà solo dopo i primi sei mesi del pupo: inizialmente, i suoi occhi avranno il caratteristico color grigio-celeste dei neonati. Questo accade perché, nei primi mesi di vita, non si è ancora formato lo strato superiore di melanina che determina la tonalità scura dell’iride; i piccoli, quindi, sono ancora provvisti soltanto dello strato più profondo di pigmentazione, quello chiaro, appunto.

Successivamente a questo periodo, i genitori noteranno che le iridi del loro bambino diventeranno più scure, giorno dopo giorno, a meno che il loro DNA non preveda soluzioni diverse: un folto numero di antenati di ascendenza barbarica, in questo senso, potrebbe aiutare a conservare un colore chiaro dell’iride.
Ad ogni modo, qualunque sia la sua sfumatura, è certo che ogni genitore troverà sempre stupendo lo sguardo del proprio bambino.


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